Il frutto del Kaki (Diospyros kaki L.) frutto di cui si parla forse poco, con i suoi colori sgargianti annuncia l’autunno, la stagione “di passaggio” responsabile spesso di spossatezza e stress psicofisico. E’ un ottimo espediente per prepararsi al meglio ai primi freddi!
In Napoletano viene detto legnasanta, per capire perché basta spaccare il semino che è all’interno del frutto per vedere apparire all’interno una caratteristica immagine della croce.
Simbolo di pace nel secondo dopoguerra è detto Albero dalle sette virtù
Famiglia: Ebenacee
Breve descrizione: alberi raggiungenti altezze piuttosto elevate (15-18 metri), di dimensioni generalmente non troppo imponenti
Foglie: ovali- bislunghe, estese e lucenti, caduche e poco appuntite
Fiori: esclusivamente femminili nelle piante coltivate, bianchi
Frutto: bacca sferica dal colore arancio carico
Raccolta: immaturi, la polpa del Kaki è soda, asprigna ed estremamente astringente
Kaki maturo: polpa molliccia, gelatinosa, presentante un colore tendente al brunastro
Kaki cucchiaino: La polpa, flaccida e gelatinosa, può essere mangiata con un cucchiaio, utilizzata per la realizzazione di centrifughe di frutta, costituire una matrice per marmellate, essere utilizzata per realizzare macedonie ed insaporire yogurt.
Kaki mela: Il frutto è simile alla mela per forma e consistenza (la polpa soda, quasi croccante, si taglia a fette), ma il sapore è tipico del Kaki.
In Giappone il Kaki è l'ingrediente principe per la preparazione di alcuni vini, e si presta alla realizzazione del sakè.
Frutto altamente energetico tanto da essere sconsigliato per chi soffre di diabete o di obesità ma raccomandato in caso di inappetenza, stress psicofisico e sport, è un buon diuretico e depurativo. Consigliato in caso di disturbi epatici, emorragie (virtù astringenti ed emostatiche dei frutti immaturi), cure antibiotiche perché le fibre favoriscono il ripristino della flora microbica intestinale.
Rapa e Cima di rapa - Brassica rapa L.
È una verdura tipicamente Meridionale, ma che negli ultimi decenni si è molto diffusa in tutta la Penisola. La cima di rapa (Brassica rapa subsp. sylvestris var. esculenta)
Coltivata soprattutto per la produzione autunno-invernale, viene in genere impiantata da luglio a settembre/ ottobre dopo una coltura primaverile-estiva. Viene seminata a spaglio o a file distanti 20 cm (manualmente o a macchina), interrando il seme a 1-2 cm. La densità colturale è di 20-30 piante a metro quadrato. Più rara è la semina in gennaio-febbraio per la produzione primaverile.
La Cima di rapa (nota anche come Broccoletto di rapa) viene coltivata per l'utilizzo delle infiorescenze e della parte tenera del fusto con le foglie, come verdura cotta. E' una produzione tipicamente mediterranea assai ricercata nel periodo autunno-invernale. Le regioni di maggiore diffusione sono il Lazio, la Puglia e la Campania.